reati bancari: i reati reati comprendono le norme incriminatrici che si riferiscono all’attività dell’impresa bancaria, e norme che riguardano la tutela penale dell’assegno bancario, e della cambiale. L’attività bancaria consiste nella raccolta del risparmio e nell’esercizio del credito. Ancorche´ tale attività abbia una connotazione pubblicistica, e quindi sia sottoposta ad un controllo pubblico, essa ha natura imprenditoriale, e di conseguenza i dipendenti degli istituti di credito non sono pubblici ufficiali ovvero incaricati di pubblico servizio (v.), quando i funzionari bancari operino nell’ambito dell’attività imprenditoriale, di esercizio del credito e di raccolta del risparmio. All’attività bancaria si applicano le disposizioni penali in materia di società , (v. reati societari). Le più importanti condotte criminose tipiche dell’attività bancaria consistono negli illeciti rapporti patrimoniali con la banca, da parte di coloro che amministrano o dirigono la banca stessa; il mendacio bancario (v.); l’esercizio abusivo di attività bancaria; aggiotaggio bancario; false o erronee comunicazioni all’organo di controllo. Ev compresa nella nozione di attività creditizia, l’attività degli intermediari finanziari, che consiste nell’assunzione di partecipazioni, di concessione di finanziamenti, prestazione di servizi di pagamento e di intermediazione mobiliare (l. 2 gennaio 1992, n. 1); e così anche l’attività di emissione di valori mobiliari. In proposito sono previste particolari fattispecie criminose volte a tutelare la trasparenza e la sicurezza del mercato finanziario. Sono reati reati anche le fattispecie criminose che tutelano il c.d. segreto bancario. .
reati doganali: categoria di reati che rientra nell’ambito dei reati tributari (v.). Tutelano il diritto dello Stato di percepire i tributi relativi all’importazione nel territorio nazionale ovvero all’esportazione di merci e beni in genere.
reati economici: categoria di reati volta a sanzionare penalmente comportamenti illeciti che ineriscono all’attività dell’impresa. Essa comprende gruppi di reati tra loro eterogenei (reati societari, bancari, fallimentari, tributari, inerenti al rapporto tra le imprese e la P.A.), che tutelano beni giuridici distinti, avendo come destinatari varie categorie di soggetti, e incidendo sopra diversi aspetti dell’attività economica. Tale categoria di reati è volta a prevenire e reprimere la criminalità dei colletti bianchi, nonche´ a tutelare diverse tipologie di beni giuridici, quali l’economia pubblica, il corretto svolgimento dell’attività economica, e la salvaguardia della funzione sociale della medesima, il regolare ed imparziale svolgimento dell’attività della P.A., gli interessi patrimoniali dei creditori dell’impresa ed altri. .
reati fallimentari: categoria di reati mediante la quale sono puniti comportamenti realizzati nell’ambito delle procedure concorsuali, ossia fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo, amministrazione controllata, e amministrazione delle grandi imprese in crisi (r.d. 16 marzo 1942, n. 267). Tali procedure consentono un controllo di natura pubblica sull’imprenditore insolvente, e la tutela degli interessi dei creditori dell’imprenditore medesimo. La maggior parte dei reati reati presuppone l’instaurazione di una delle procedure indicate. Il reato fallimentare per eccellenza è la bancarotta (v.), fraudolenta ovvero semplice. Tale reato che, in linea generale, punisce le condotte volte a disperdere od occultare il patrimonio del fallito, determinando un pregiudizio ai creditori, è realizzato dal singolo imprenditore, perche´ fallibile, ovvero dagli amministratori, sindaci, direttori penali, liquidatori delle società commerciali fallite. Tali condotte possono essere precedenti alla sentenza dichiarativa di fallimento, ovvero successive. I beni tutelati dalle singole norme incriminatrici vanno individuati nell’interesse dei creditori alla integrità del patrimonio del fallito, garanzia dei loro crediti; l’interesse procedurale a garantire la par condicio creditorum (v.), ed anche la pubblica economia. La sentenza dichiarativa di fallimento assume una diversa posizione giuridica, a seconda che il reato fallimentare sia precedente o successivo alla stessa. In quest’ultimo caso, la sentenza è presupposto del reato (v.), nel primo è condizione obiettiva di punibilità (v.).
reati ministeriali: reati commessi dal Presidente del Consiglio dei ministri e dai ministri nell’esercizio delle loro funzioni. La cognizione di tali reati non appartiene più alla giurisdizione speciale della Corte Costituzionale, come accade per i reati commessi dal Presidente della Repubblica (v.), ma sono sottoposti alla giurisdizione ordinaria (art. 96 Cost.). In particolare, è competente il c.d. tribunale dei ministri, istituito presso il tribunale del capoluogo del distretto di Corte di appello competente per territorio. Non si tratta di un tribunale speciale (l. Cost. 16 gennaio 1989, n. 1). .
reati societari: categoria di reati, che rientra nella più ampia sfera dei reati economici, avente come ambito di applicazione le società soggette a registrazione (artt. 2621 – 2642 c.c.). Le figure criminose che fanno parte di tale categoria, riguardano le condotte poste in essere da soggetti che esercitano talune funzioni all’interno delle società , in violazione di specifici doveri o con abuso dei poteri agli stessi conferiti. Soggetto protagonista è la società soggetta a registrazione. Sono comprese pertanto le società commerciali, le cooperative, nonche´ gli enti pubblici economici, ossia quegli enti pubblici che svolgono una attività commerciale e sono pertanto soggetti all’iscrizione nel registro delle imprese (art. 2188 c.c.). I reati reati non tutelano una categoria omogenea di beni giuridici. Per ogni norma che prevede una fattispecie criminosa, va, quindi, individuato l’interesse che il legislatore ha inteso proteggere. Vi sono, pertanto, reati a danno dei soci, che offendono cioè uno specifico diritto dei singoli soci. Tra questi vanno ricompresi la convocazione dell’assemblea da parte degli amministratori o dei sindaci ed altre norme relative alle società quotate in borsa, quali la omissione e trasmissione tardiva di comunicazioni sociali all’organo istituzionale di controllo, la Consob. La società stessa può essere soggetto passivo di reati reati, quali la divulgazione di notizie riservate, conflitto di interessi con le società, atti di disposizioni di denaro o d’azioni sociali. Comportamenti illeciti che determinano una riduzione del patrimonio della società , offendono l’interesse dei creditori alla conservazione del patrimonio sociale. La illegale ripartizione di utili, la restituzione indebita dei conferimenti, l’esagerata valutazione dei conferimenti in natura. I reati reati sono reati propri (v. reato, reati proprio): i soggetti attivi devono rivestire una determinata qualifica, come gli amministratori (v.), i direttori generali (v.), i soci fondatori (v. associazione, socio fondatore dell’reati; s.p.a., soci fondatori della reati), i promotori, gli amministratori giudiziari e i commissari governativi (v. commissario del governo). V. anche false comunicazioni sociali.
reati tributari: complesso di norme incriminatrici che sanzionano condotte che violano leggi finanziarie, relative a tributi dello Stato. In linea generale, l’oggetto giuridico di tale categoria di reati è costituito dalla tutela del diritto/potere dell’ordinamento statuale di imporre tributi ai cittadini. Più specificamente, possono individuarsi due distinti oggetti giuridici, il primo, sostanziale, che consiste nell’interesse alla completa e tempestiva percezione del gettito fiscale da parte dello Stato; il secondo, di natura strumentale, individuabile nell’interesse alla veridicità delle dichiarazioni del contribuente, l’integrità e trasparenza delle scritture contabili. Il diritto penale tributario presuppone un ordinamento tributario, rispetto al quale esso svolge una funzione accessoria; ciò comporta che il reato tributario è per lo più strutturato secondo la tecnica c.d. sanzionatoria. Il soggetto attivo del reato è il soggetto passivo d’imposta, ossia colui sul quale grava l’obbligazione tributaria. Le condotte dei principali reati reati consistono nella omessa presentazione di dichiarazione e denunce di cespiti, irregolare tenuta scrittura contabili, distruzione od occultamento di documenti, utilizzazione di documenti materialmente falsi, formazione od utilizzazione di documenti ideologicamente falsi; dissimulazione di attività o simulazione di passività (l. 7 agosto 1982, n. 516).
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