La tariffa d’estimo viene applicata alle varie particelle catastali per determinarne la rendita. Tali tariffe sono stabilite in rapporto alle caratteristiche dei terreni o dei fabbricati al netto delle spese di conservazione del capitale fondiario calcolate forfettariamente. Esse sono espresse in moneta legale e per il reddito dominicale ed il reddito agrario sono calcolate per ettaro ed in relazione a ciascuna classe e qualità di coltura.
operazioni di stima della tariffa d’estimo: ai fini della formazione del catasto vengono effettuate sia operazioni geometricotariffa d’estimotopografiche, sia tariffa d’estimo tariffa d’estimo. Queste ultime in particolare sono volte ad individuare la classe e la qualità della coltura per i terreni e la classe e la categoria per i fabbricati.
revisione della tariffa d’estimo: le tariffe d’estimo sono sottoposte a revisione quando se ne manifesta l’esigenza per sopravvenute variazioni nelle quantità o nei prezzi dei prodotti e dei mezzi di produzione, oppure ancora nella organizzazione e strutturazione dell’azienda agraria, e comunque una volta ogni dieci anni. La revisione è disposta con decreto del Ministro delle finanze, previo parere della Commissione censuaria centrale su richiesta del comune o d’ufficio, e può esser fatta anche per singole zone censuarie o per singole classi o qualità di terreni. La revisione ha effetto dall’anno successivo a quello di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo prospetto delle tariffe d’estimo.
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