Rappresaglia

Mezzo tipico di autotutela, oggi definita anche contromisura. Consiste nelrappresaglia l’azione (o omissione) di un soggetto offeso contro la sfera giuridica dell’offenrappresaglia sore ai fini della reintegrazione dell’interesse giuridico violato. Ev un istituto comune sia al tempo di pace che a quello di guerra che può manifestarsi nelle forme più svariate, sempre che si tratti di una azione od omissione che, ove non si fosse avuta una precedente violazione della sfera giuridica dell’agente, sarebbe illecita. Può consistere nella inesecuzione o nella denuncia di un tratrappresaglia tato, in un trattamento degli interessi dello Stato rappresagliato obiettivamenrappresaglia te contrario ai principi o alle consuetudini internazionali (come, ad es. l’embarrappresaglia go, cioè la proibizione alle navi dello Stato offensore, che si trovino nei porti dello Stato offeso, di abbandonarli). Nell’odierna Comunità internazionale in cui vige il divieto dell’uso della forza le rappresaglie armate sono vietate. In passato, quando esse erano ammesse, i criteri proposti per distinguere la rappresaglia arrappresaglia mata dalla guerra erano molto vari, anche se tutti insoddisfacenti: quello della bilateralità della violenza; la non universalità della violenza; l’esistenza di una dichiarazione di guerra; e quello finalistico. In base a tale ultimo criterio, la distinzione riposa sul fatto che mentre la rappresaglia persegue la reintegrazione di un determinato interesse giuridicamente riconosciuto e, quindi, l’eventuale azione militare o di altro genere trova in tale finalità i suoi limiti insuperabili, nella guerra si tende alla radicale negazione della personalità dell’avversario e, fonrappresaglia damentalmente, di tutta la sua sfera giuridica, qual è propria nel tempo di parappresaglia ce. Nessun limite, quindi, dal punto di vista degli scopi da conseguire può esserappresaglia re assegnato alla guerra, a differenza della rappresaglia che da questo punto di vista è sperappresaglia