Istituiti dal regolamento Cee n. 2088/85 del 23 luglio 1985 come strumento di politica comunitaria, i programmi integrati mediterranei (Pim) mirano a svolgere un’azione specifica a beneficio delle strutture socioprogrammi integrati mediterranei (Pim)economiche delle regioni meridionali della Comunità. Essi si dispiegano in azioni pluriennali (con durata da tre a sette anni), finalizzate ad investimenti nel settore produttivo, alla realizzazione di infrastrutture e alla valorizzazione delle risorse umane. Gli interventi riguardano i diversi settori dell’attività economica (agricoltura, pesca, energia, artigianato, industria, edilizia, lavori pubblici, turismo). Gli strumenti finanziari previsti per la messa in opera dei programmi integrati mediterranei (Pim) sono i Fondi strutturali Cee (v.); i prestiti della Bei (v. Banca europea per gli investimenti) su risorse proprie e su risorse del nuovo strumento comunitario (Nic); risorse aggiuntive specifiche. Elaborati a livello geografico dalle autorità regionali o da altre autorità designate da ogni Stato membro, i programmi integrati mediterranei (Pim) devono essere presentati alla Commissione, a cui sono affidate la determinazione della conformità di essi al regolamento, la selezione delle azioni che usufruiranno dell’aiuto comunitario e la fissazione dell’ammontare e delle modalità dei contributi. Per perseguire una distribuzione equilibrata, tra i Paesi e i programmi, delle risorse di bilancio disponibili, sono considerati prioritari i bisogni effettivi delle regioni, le loro condizioni di sviluppo economico e sociale, la produttività , l’occupazione e il reddito. La Commissione propone poi un progetto di programma, che viene sottoposto al parere di un Comitato consultivo, composto da rappresentanti degli Stati membri e presieduto dalla Commissione, nel quale è rappresentata anche la Bei. La messa in opera concreta dei programmi integrati mediterranei (Pim) si realizza sulla base di contratti di programma tra le parti interessate. La Commissione è informata dello svolgimento attraverso la documentazione trasmessa dagli Stati membri e i controlli effettuati da essa stessa, in collaborazione con gli Stati. La procedura di predisposizione dei programmi integrati mediterranei (Pim) italiani comporta l’elaborazione di essi da parte delle Regioni (designate quali autorità territoriali), la loro trasmissione al Ministero per il coordinamento delle politiche comunitarie, il loro esame istruttorio da parte di un Comitato amministrativo ad hoc, che ha il compito di assistere lo stato membro e in cui è rappresentata la Bei. Segue la valutazione del Cipe in ordine al rispetto della riserva del finanziamento alle zone soggette ad intervento straordinario per il Mezzogiorno, alla priorità delle azioni, alla loro coerenza con le linee di politica economica generale. Chiudono la procedura la trasmissione alla Commissione per l’approvazione e, infine, la stipula dei contratti di programma per la concreta attuazione.
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