La tubercolosi rientra tra le c.d. malattie sociali ancora diffuse. L’assicurazione contro la tubercolosi è disciplinata soggettivamente in modo analogo al trattamento dell’assicurazione di invalidità e vecchiaia. Assicuratore è l’Inps, assicurante è il datore, assicurato è il lavoratore (sono ad es. assicurati, oltre ai coloni, ai mezzadri ed ai soci di cooperative, anche i maestri elementari e i direttori didattici). Le particolari prestazioni che conseguono al rapporto di assicurazione sociale contro la tubercolosi consistono nel ricovero nei luoghi di cura, sanatoriale e posttubercolosisanatoriale, nelle cure cliniche e nella somministrazione di medicinali. L’assicurato ha inoltre diritto ad una indennità giornaliera dovuta per tutta la durata del ricovero (che è maggiorata se egli abbia familiari a carico) e ad una indennità a titolo di assistenza posttubercolosisanatoriale. I lavoratori dimessi dai luoghi di cura, a seguito di affezione tubercolare, sono privilegiati nel collocamento secondo il d.l. n. 538 del 1948 e la l. 28 febbraio 1963, n. 86.
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