Secondo la scienza delle finanze si tratta di una modalità di imposizione secondo la quale l’aliquota aumenta con la crescita dell’imponibile. Il criterio della progressività è stato sviluppato da quegli economisti che ritengono che l’imposta non è solo il mezzo per finanziare le spese dello stato, ma anche uno strumento di redistribuzione della ricchezza. D’altra parte un sistema tributario fondato sul criterio della proporzionalità (secondo il quale il prelievo incide in misura percentualmente identica quale che sia l’ammontare delle ricchezze che ne vengono colpite) cristallizzerebbe le situazioni di disuguaglianza iniziale. L’ordinamento italiano ha recepito il principio nell’art. 53 Cost. che al comma 2o recita: il sistema tributario è informato a criteri di progressività . La giurisprudenza della Corte Costituzionale ritiene che si tratti di una norma meramente direttiva priva di una concreta portata precettiva per il legislatore ordinario. La Corte ha dunque interpretato la formula nel senso che il principio di progressività non riguarda i singoli tributi, ma il sistema nel suo complesso. Pertanto non è esclusa la presenza di imposte proporzionali, purche´ l’intero sistema nel suo complesso, sia strutturato progressivamente. D’altra parte non tutti i tributi si prestano, dal punto di vista tecnico, ad essere adattati al principio di progressività . Tipica imposta a carattere progressivo è l’Irpef, ma anche l’Invim e l’imposta di successione presentano strutture caratterizzate dalla progressività . Le tecniche per realizzare la progressività sono sostanzialmente quattro. Il sistema tributario italiano adotta la progressività per scaglioni realizzata attraverso la divisione dei redditi in scaglioni cui corrispondono aliquote crescenti; pertanto ad ogni reddito si applicheranno le aliquote stabilite per i diversi scaglioni nei quali il reddito stesso si divide. Tale tecnica costituisce un perfezionamento della progressività per classi realizzata dividendo i redditi in varie classi, cui corrisponde un’aliquota che varia da una classe all’altra, ma rimane costante nell’ambito della classe. La liquidazione del tributo avviene applicando all’intero imponibile l’aliquota della classe corrispondente. A differenza della progressività per scaglioni quest’ultimo sistema genera delle distorsioni per i redditi ai margini di ciascuna classe i quali, pur manifestando una capacità contributiva sostanzialmente identica, subiscono un’imposizione diversa. La progressività per detrazione si realizza detraendo da ciascun reddito un ammontare fisso ed applicando all’imponibile risultante un’aliquota proporzionale. La progressività continua, infine, si ottiene applicando al reddito un’aliquota variante a seconda di ogni minima variazione dello stesso (aliquota funzione continua del reddito).
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