Istituito nel 1907, come ente di riferimento dell’ordinamento sportivo internazionale, il coni è stato eretto in ente pubblico nel 1942; nel 1975 è stato incluso fra gli enti del parastato; infine, è stato riformato nel 1992. Il coni ha tre principali funzioni: la rappresentanza dell’ordinamento sportivo italiano in sede internazionale; il controllo e il coordinamento dell’attività sportiva che fa capo ad esso; la gestione finanziaria dei proventi dei concorsi a pronostici che esso organizza e gestisce. Ha un’organizzazione sia centrale, sia periferica. Della prima fanno parte: il presidente (nominato dal presidente del Consiglio dei ministri, su designazione del Consiglio nazionale del coni), il Consiglio nazionale (composto dai presidenti delle federazioni sportive), il segretario, la giunta esecutiva, il collegio dei revisori, le federazioni sportive. Queste ultime sono organi intermedi (di varia natura: talune sono enti pubblici, altre hanno la personalità giuridica di diritto privato, altre, infine, sono associazioni non riconosciute) fra il coni e le associazioni sportive di base (società o leghe). L’organizzazione periferica si compone di delegazioni regionali e comitati provinciali. La recente legge di riforma (l. 31 gennaio 1992, n. 138) ha riconosciuto al coni una maggiore autonomia e flessibilità , modificando la disciplina dei procedimenti relativi all’organizzazione e stabilendo che i contratti stipulati dal coni e dalle federazioni sportive nazionali nell’esercizio delle proprie attività istituzionali siano disciplinati dalle norme di diritto privato. (Della Cananea).
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